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Il cordone da recidere

Dopo che vivi tanti anni in un territorio ne assorbi anche inconsapevolmente le abitudini e le dinamiche socio-comunicative.

I tuoi colleghi, i tuoi amici, la gente che incontri dove vivi e lavori   si esprime attraverso un linguaggio corporale che varia da città a città, da regione a regione,  figuriamoci quando si vive all’ estero o comunque in Italia, in regioni totalmente diverse da ,quella dove sei nato e cresciuto. Ciò vale per chi stabilmente risiede in un luogo e non, ad esempio per chi lavora al nord o al centro e puntualmente riesce a tornare nella sua città natale due o tre volte al mese. In tal caso con tutto il dovuto rispetto, il soggetto non è né qui e né là ,  perché è sia qui che là.

Personalmente ho vissuto più anni al nord che nella mia città natale . Non avendo vissuto al nord con  i genitori e non avendo sposato una trapanese i rapporti dialettici e di mentalità sono stati ovviamente diversi e sino a quando non si è affermato il villaggio globale del web, le uniche notizie sulla mia terra natìa erano quelle che mi riferivano i miei genitori o quelle che leggevo su “ Trapani Sera ” o “ Trapani Nuova ”.

Con l’avvento della comunicazione immediata e globale mi è sembrato di sapere tutto di quello che era Trapani ma in conoscevo i fatti e non chi li vive. Conoscevo i fatti trapanesi ma non gli abitanti e  man mano che passavano gli anni  li conoscevo sempre meno  ma non me ne accorgevo!

Vivendo un posto completamente diverso ci si abitua ad un diverso linguaggio comunicativo, ad un diverso modo di esprimersi,  a diversi modi di contrapporsi e dato che quest’ultimi fanno parte del tuo quotidiano, li estendi inconsciamente anche a ciò a cui vuoi bene ma questo accade a 1500 km. di distanza e si tratta di un gigantesco errore.

I comportamenti sociali a Trapani per storia, cultura e tradizione sono diversi da quelli in essere a Verona. Quel che al nord può essere un parere un’opinione, una battuta può assumere a Trapani i connotati di un attacco feroce , di un’offesa alla persona più che alla situazione di per sé ed ecco venir fuori i meccanismi dell’ incomprensione che con facilità possono degenerare nell’odio e nelle minacce. Ciò vale anche in situazioni diametralmente opposte !

L’errore in ciò l’ho commesso io e non i vari detrattori . Ho sbagliato e anche tanto nel pretendere di ragionare con i trapanesi come abitualmente faccio qui a Verona ma non perchè in riva all’ Adige si viva meglio o peggio che a Trapani ma per il fatto che Verona e l’ antica Drepanum hanno avuto storie diverse, culture diverse, popolazioni diverse, hanno climi e nature diversi e tutto ciò incide nella diversità comportamentale.

Tutto ciò può sembrare ovvio ma spesso non lo è perché la componente affettiva ti porta a voler bene al posto dove sei nato  ma nel momento in cui scegli di vivere lontano da dove sei nato quel cordone ombelicale lo devi tagliare e non mantenere penzolante o incollato con la saliva !

In quest’ottica capisco perché, a Trapani appaia ” poco simpatico ” .  Chiedo scusa ai trapanesi, è colpa mia ! Ho cercato di unire vino bianco e vino rosso dalla cui unione non poteva venir fuori qualcosa di prelibato ma solo un mix che fa star male.

Ciò che più si acquista con il passare degli anni è la consapevolezza dei tuoi errori e la volontà di porvi una soluzione.

Credo che ciascun popolo abbia bisogno della sua gente di coloro che vi abitano,  di coloro che ne conoscono gli umori quotidiani e non di visionari predicatori lontani.   Noi nostalgici trapanesi del nord,  prima possibile e non è mai troppo tardi, dobbiamo soltanto tagliare quel cordone !

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