LUGLIO-MUSICALE-1960-PROVA-GENERALE-OPERA-LA-WALLY-1

Le tribolate vicende del ” Luglio Musicale “

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Nella seconda metà degli anni ’90, l’avv.Mario Serraino redasse una memoria dattiloscritta sulle vicende che riguardarono la storia e la vita del ” Luglio Musicale Trapanese ” nel ventennio compreso tra il 1948 e il 1968.

Grazie alla ricerca documentaria bibliografica condotta dal dr. Salvatore Gaspare Savona, possiamo approfondire e conoscere quel periodo storico del ” Luglio ” e con piacere, ringraziando il caro amico Savona, pubblico la presente ricerca nel mio blog.

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De_Santis_GiovanniOggi che l’Amministrazione del ”Luglio Musicale” è riuscita ad ottenere inopinatamente la continua disponibilità annuale della Villa Margherita, stàtale negata dal Comune fino agli anni ‘settanta’ , una lapide- ricordo in loco potrebbe rendere omaggio a quei benemeriti cittadini che l’Ente fondarono per iniziativa del m.stro Giovanni De Santis e personalmente ne assunsero l’onere finanziario.
Il visibile segno lapidario farebbe ricordare ai posteri Gustavo Ricevuto, Attilio Amodeo, Giuseppe Cosentino, Francesco Fontana, Alberto Manzo, Giacomo Pappalardo e Domenico Russo, che con passione e disinteresse costituirono e avviarono.
L’origine e la ventennale vita del “Luglio” sono state riportate documentalmente …….,ma per generalità di esposizione si vollero omettere particolari episodi, che afflissero la vita iniziale del teatro all’aperto. Perciò nel contesto storico degli anni 1948-1968, è bene ricordare le tribolate vicende, che misero in ‘forse’ l’avvenire del “Luglio”.
La Giunta Municipale, presieduta da Gustavo Ricevuto, Il quale per correttezza si allontanò dalla sala, cedendo il posto al Vice Sindaco Corrado de Rosa, concesse il 5 novembre 1948 al Comitato del “Luglio” la Villa Margherita limitatamente allo spazio in cui si dovevano svolgere gli spettacoli e per la durata di anni cinque; stabilì infine che il Comitato era tenuto a corrispondere l’annua somma di lire 50.000 a titolo di concessione del suolo pubblico e doveva sopportare tutte le spese inerenti all’attrezzatura ed alla agibilità del teatro. Votarono in giunta il Vice Sindaco De Rosa e gli Assessori Lombardo, Agliastro, Ferrante e Ciotta; segretario Passalacqua.
Il Comitato – sempre nel 1948 – consigliato dal m.stro de Santis , ricorse agli istituti di credito per costruire l’attrezzatura del teatro e per il recupero della somma che anticipava si fidò della Legge Scoccimarro, la quale prevedeva la rifusione dei “deficit” di gestione alle stagioni liriche. Ma proprio in quell’anno – ironia della sorte –  la legge venne abrogata e perciò il Comitato sempre su suggerimento del Direttore artistico De Santis, affidò la gestione all’Impresa milanese “Feroni e Ansaloni”, essendo a corto dei mezzi artistici e finanziari necessari. L’affidamento è stato fatto all’insaputa del Comune, tant’è che gli organizzatori non poterono fare a meno di ufficializzare il fatto con lettera 8 agosto 1950, chiedendo il rinnovo della concessione per la durata di nove anni (1951-1960), l’assunzione degli oneri relativi al consumo di energia elettrica, dell’installazione e rimozione dell’attrezzatura, dei servizi e dell’ordine pubblico, nonché l’autorizzazione a poter affidare la gestione ad impresa idonea. Nella richiesta si ribadì il passaggio in proprietà al Comune dell’attrezzatura e si rese noto il disavanzo di 9 milioni. A riscontro della superiore richiesta, il Comune (Commissario Roberto Fradella) accordò la concessione novennale con delibera 8 settembre 1950, ma non si impegnò per i restanti oneri.
Ottenuta l’autorizzazione a poter affidare la gestione ad impresa idonea, il Comitato nel 1951 ricorse  all’Impresa Ansalone, ‘essendo – soggiunge testualmente il m.stro De Santis [1] – a me legata da vincoli di affettuosa amicizia’ . Questa rilevò il debito bancario relativo all’attrezzatura, s’impegnò entro tre anni a dare diritto di riscattarla, assunse la gestione teatrale per nove anni con ampia possibilità di scegliere il cartellone operistico ed artistico, incamerò tutti i contributi e gli incassi, versò Lire 13.000.000 ai creditori Istituti bancari per l’acquisto dell’attrezzatura.

Serraino_MarioSiffatta situazione perdurò sino al 1954, cioè fino a quando sopraggiunse l’Amministrazione Sesta. Del nuovo Comitato fecero parte i Signori Aita, Alessi, Di Stefano, D’Alì, Serraino, Scuderi, Basciano, Scalabrino, Monaco, Gentile, di Bartolo, Vento, Fontana, Garziano, Manzo, Cusumano, Gatto e Giacomelli. Questo Comitato, in cui direttamente furono interessati l’Ente Provincia, l’Ente Turismo e la Camera di Commercio, si prefisse di costituire uno Statuto per assicurare al “Luglio” una sicura vita di tranquillità organizzativa ed amministrativa, e di riscattare l’attrezzatura, di cui era diventata proprietaria l’impresa Ansalone; soluzione quest’ultima che avrebbe permesso all’Amministrazione del Comitato libertà di potere affidare la gestione ad altre imprese nazionali concorrenti. La reazione del m.stro De Santis non si fece attendere: si dimise da Direttore artistico e divulgò il 12 Maggio del 1955 una lettera incauta, che personalmente stilò ma a nome di innominati amici del “Luglio”.  Il Comitato, però, non se ne preoccupò e perseguì nel suo intento: si avvalse della collaborazione artistica dei maestri Ottavio Marini e Antonino Scalabrini, invitò il dimissionario maestro De Santis (che rifiutò) a dirigere un’opera nella stagione in corso, rilevò l’attrezzatura per la somma di Lire 10.000.000 ed il 9 maggio 1955 approvò definitivamente lo Statuto del “Luglio”.

A conclusione del presente travagliato episodio di cronaca, vale la pena sottolineare che i citati Comitati agirono con senso di responsabilità, con trasparenza e passione. Non vi furono indennità e prebende, né interessi personali, diretti o indiretti; essi migliorarono le rappresentazioni, ridussero le tessere omaggio al minimo e secondo Legge; non crearono organici di personale perché il servizio del teatro e per il teatro fu gratuitamente assunto dai dipendenti comunali, del pari, gratuitamente è stata l’opera per l’amministrazione.
Ciò si è voluto ricordare a futura memoria.

Mario Serraino

[1] Opuscolo: ‘Ombre e Luci sulle vicende del Luglio musicale trapanese’ – 1955.

Ricerca documentaria bibliografica a cura di Salvatore Gaspare Savona

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