registro classe

“Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l’indifferenza dei buoni ….”

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Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l’indifferenza dei buoni “( Martin Luther King ).

Donne o ragazze siete vittime di volenza ? Chiamate uno dei tanti numeri reclamizzati sul web !

Qualche giorno fa, proprio mentre si ricordava la giornata della violenza sulle donne,  in una scuola media della periferia veronese, nell’ ora di attività motoria, una tredicenne recatasi nei bagni per dissetarsi ( bagni maschili perché quelli riservati alle ragazze sono distanti ) viene palpeggiata se non di più da un compagno di classe.

Si accorge dell’episodio il professore di attività motoria che riesce a staccare la ragazza dalle grinfie del compagno e alla specifica domanda del prof. sulle intenzioni del suo coetaneo, la ragazza risponde che “ mi voleva scopare ! ”  Il prof. riporta , per errore, l’accaduto sul registro elettronico visibile ai genitori e del quale sono riuscito a salvare l’immagine. Mai decisione fu più saggia perché dopo un po’ la notizia scompare dal registro anche se una compagna della ragazza pubblica la stessa schermata su un social

Il giorno dopo, la ragazza, oggetto del palpeggiamento  non si reca a scuola , mentre il maschietto è regolarmente presente dato che nei suoi confronti non è stato preso alcun provvedimento disciplinare.

La scuola non ha preso alcun provvedimento come del resto aveva già fatto lo scorso anno per un caso di razzismo. Dell’accaduto di allora non avevo alcuna prova, di questa almeno ho la schermata del registro di classe. La scuola sa che ha responsabilità oggettive legate al problema degli spogliatoi e quindi punta ad insabbiare la questione.

I genitori degli altri compagni di classe condannano l’accaduto ma solo a parole. Non accettano la proposta di parlarne direttamente con la Dirigente. La paura di ritorsioni nei confronti dei loro bravi figli e ormai prossimi alle superiori  è più che evidente .

E la famiglia della ragazza palpeggiata ? La ragazza è di colore e vive una situazione familiare alquanto particolare. Il padre è nel suo paese, la mamma vive con lei in una “ casa famiglia “. La famiglia del maschietto è anch’essa di colore.  La mamma non ha il coraggio di proporre un’azione nei confronti dell’aggressore  del resto, in alcune culture, la violenza dell’ uomo sulla donna non è vista come un qualcosa di estremamente negativo. La ragazza da quel giorno ha un tic ma non importa…tanto sono negri !

Non mi arrendo e constatata l’ostilità dei genitori, la paura della mamma della ragazza, decido di segnalare l’accaduto al Numero Rosa ( 1522 ). L’operatrice ascolta il mio commento ma mi consiglia, data l’età della ragazza ,  di rivolgermi al Telefono Azzurro.

Chiamo il Telefono Azzurro . La preposta ad aiutare i casi di violenza sui bambini , alquanto seccata, dopo neppure un minuto del mio racconto mi stoppa e mi dice che si tratta di un episodio di bullismo. Faccio presente che bullismo o non bullismo, il problema è intervenire ma sempre più seccata, la poco gentile operatrice  mi invita a telefonare al “ 196196 “ preposto ai casi di bullismo.

E così faccio.  Qui gli operatori , dopo mezz’ora, sono…. temporaneamente impegnati e la voce automatica consiglia di …riprovare più tardi.

Sfiduciato richiamo il numero 1522 e la stessa operatrice di prima, dispiaciuta per ciò che mi è successo, mi consiglia di telefonare alla locale stazione dei Carabinieri.

E così faccio. Purtroppo  l’operatrice dei Carabinieri , sommersa dal lavoro, mi liquida alquanto velocemente e perentoriamente non ascoltando neppure le ragioni della mia telefonata.

Chiamo il Comando Provinciale dell’ Arma che mi ripassa la sezione dei Carabinieri competente dove mi passano la stessa carabiniera che, visibilmente seccata, mi chiede, ferma e decisa  le generalità  e mi invita a contattare qualcuno al mattino per fissare un appuntamento.

Scrivo al quotidiano veronese “ L’ Arena “, guarda caso lo stesso giornale che lo scorso anno scelse di non pubblicare un articolo sul convegno dedicato alle penetrazioni della mafia nel nord-est . Eravamo in piena campagna elettorale e certe affermazioni sui grandi affari dei mega centri commerciali potevano non esser gradite.  Anche questa volta l’ Arena collabora e non pubblica nulla.

Ovviamente, dopo un’esperienza del genere, dopo esser passato quasi per un molestatore, eviterò di approfondire il caso e forse hanno ragione coloro che spesso affermano  “ Fatti i fatti tuoi e agisci solo se qualcosa ti riguarda personalmente “ .

Mi rimane questo blog …

Se a qualche dirigente scolastico, qualche associazione per la difesa delle donne , qualche magistrato o qualche rappresentante delle Forze dell’ Ordine fossero interessati ad approfondire, sono  a disposizione.L’ Arena no, vi sono problemi ben più gravi a Verona come l’elezione del ” Papà del Gnoco ” , il Sire del carnevale scaligero !

W l’ Italia  quella dei diritti , delle celebrazioni, dei numeri verdi , delle forze dell’ ordine  ecc…

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