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Due come noi

I terroristi sono su quei barconi e  dovremmo rispedirli indietro ! Italiani si nasce e non si diventa.” Queste sono solo due delle tante boiate che girano sul web da parte dei  razzisti italiani.

L’ assioma terrorismo = barconi di immigrati , condito dalla demagogia demenziale della foto di Amatrice con i suoi resti del terremoto, affiancata ai famosi hotel a cinque stelle che ospiterebbero migliaia di immigrati ( cazzata secolare ma da chi è razzista sarebbe strano aspettarsi  il contrario ) va avanti da un bel po’ e in quel coacervo di odio verso il “diverso” ci si mettono anche parecchi cattolici appena usciti dalla messe domenicali, ovviamente quei falsi credenti che considerano Papa Francesco una sciagura se non un antipapa.

L’ Italia è nostra, di noi che ci siamo nati. Nessuno ha il diritto di sentirsi italiano, solo noi possiamo sentirci eredi di Enea, di Dante ….ovviamente escludendo i ricchi giocatori di calcio, da Sivori ad  Altafini sino a Eder che hanno giocato con la nazionale solo per aver avuto qualche avo italiano. Pochi sanno che basta avere avuto un lontano parente nato nel nostro bel paese per poter acquisire la cittadinanza, quello “ status” che invece i “fascioleghistigrillini” non vorrebbero dare a quei ragazzini che vanno a scuola con i nostri figli e i nostri nipoti, con quei Ahmed, Lucy, Fernando, Samuel che si sentono più italiani di noi, che sono nati nelle nostre città, parlano i nostri dialetti, tifano per le nostre squadre di calcio  ma hanno un grave difetto: non hanno la pelle bianca, quella stessa pelle che  ha Totò Riina che invece italiano e siciliano lo è. Come bianchi e italiani sono i corrotti della nostra classe politica, gli alti funzionari che intascano” mazzette “,  i maschi italiani autori di reati sessuali e di troppi femminicidi. Altrochè se sono italiani !

E a questa pletora di falsi moralisti giudicanti sarà sicuramente sfuggita la notizia che una italiana come loro, bianca come loro, che ha ricevuto i sacramenti come loro, è stata fermata dalla Polizia non perhè aveva rubato le caramelle al supermercato ma per …terrorismo. Lara Bombonati, 26 anni, di Garbagna in Piemonte , si preparava per raggiungere le truppe del Califfato e sterminare un po’ di gente, un po’ di occidentali.

E di chi era compagna l‘italianissima Lara Bombonati? Di un arabo, di un tunisino, di un siriano, di un turco? No, lui , Francesco Cascio  era italiano, siciliano, nato all’ Ospedale Sant’Antonio di Trapani. Il papà di Francesco ( mi spiace ovviamente per lui come genitore ) era un funzionario della Pubblica Amministrazione. Uno di noi, non uno ”sbarcato” e alloggiato negli hotel a cinque stelle!

Lara e Francesco, due “foreign fighter” come si definiscono gli stranieri convertiti al fanatismo dell’Isis che nulla ha a che vedere con il concetto religioso dell’ Islam ma questo gli ignoranti , i discendenti di Enea e Dante non lo sanno o non vogliono saperlo.

Sarebbe il caso che i “ puri “ italiani , si rendessero contro che il terrorismo, i foreign fighter e quant’altro altro non sono che il disagio di una società malata, della nostra società che è andata nelle terre altrui a rompere le palle in nome del petrolio, del gas, dei traffici d’armi ecc.

Questi falsi moralisti italiani si chiedono mai chi arma l’ Isis, chi investe nel traffico d’armi e di vite umane ? Sorgerà mai il dubbio che ciò che ci fanno sentire in TV e alla radio sia solo ciò che vogliono di sappia. Sanno o hanno dimenticato  che “ Beretta “ non produce solo ottimi salumi ma armi, quelle che ammazzano e che si tratta di un marchio tricolore, italiano  come noi ?

Questo momento storico, dall’ 11 settembre in poi ( a proposito, come mai  il grattacielo di Londra andato in fiamme non si è accartocciato su sé stesso come le Torri Gemelle? ) sarà studiato dai nostri nipoti e pronipoti con un termine che oggi sconosciamo dato che nessuno, nel medioevo, sapeva di vivere nell’ era di mezzo.

Non diamo le colpe alla pelle, alla religione, alle etnie. L’uomo uccide il suo simile, unico essere nell’universo della vita, non per fame ma per odio, per denaro, per potere.

Forse, c’era una profonda solitudine negli occhi di Francesco Cascio, una tristezza infinita, una sudditanza dalla propria paura e dalla speranza di qualcosa che non ha mai ottenuto e che credeva potesse ottenere in nome di un dio sterminatore.

Francesco, Lara, due come noi, come lo sono Ahmed, Lucy, Fernando, Samuel, tutti fratelli della stessa razza umana !

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