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” …il nord preferisce non accorgersi della mafia “

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Il nord preferisce non accorgersi della mafia “ ha dichiarato Franco La Torre, figlio di Pio, ucciso dalla mafia nel 1982 nel corso di un incontro tenutosi a Lazise sul Lago di Garda . “ Mio padre – ha proseguito La Torre –  sosteneva che la mafia è quel che è perché si nutre di politica. Adesso è il Nord a essere vulnerabile , perché ha preferito non guardare ciò che stava avvenendo in casa propria . “

Parole dure quelle di Franco la Torre ma terribilmente vere e valide anche e soprattutto per i cittadini veneti che la scorsa domenica hanno votato a stragrande maggioranza per la richiesta d’autonomia.

Forse, anzi senza forse, dovremmo capire noi che nel Veneto siamo nati o che viviamo da decenni che qui , nelle nostre terre, nella nostra aria, la mafia esiste e prospera . Credere che la criminalità organizzata sia solo quella del “ Padrino “ o di “ Gomorra “, equivale a guardare in alto alla ricerca degli asini  volanti o della cicogna che porta Dumbo a mamma elefante !

Nel  Veneto, ex feudo democristiano e profondamente legato al cattolicesimo,  forse non si muore per lupara ma si muore per tumori e per malattie ma questo nei comizi pre-elettorali non si è detto,  non si dice e purtroppo non si dirà mai.

Da decenni,  la Lega, quella dura e pura, quella che con Salvini punta a governare l’ Italia, quella che vede gli stranieri e i meridionali come il male regionale e nazionale ( pur senza i citare i teroni come un tempo per raccogliere qualche loro voto ) governa la regione e con quali risultati sarebbe il caso di chiederlo ai suoi elettori. Dai buchi finanziari della segreteria, al giornale,  alle vicende del “ Trota “,  ne potremmo parlare a lungo.

Pur avendo avuto esperienze dirette di governo nazionale , i cittadini veneti non hanno avuto vistosi miglioramenti, tranne in un aspetto, certo e incontrovertibile: l’aumento del cemento e la riduzione del verde e dell’ aria pulita.

Due casi che conosco direttamente ne sono l’esempio ma sono purtroppo di più nel resto della regione.

A Verona, negli ultimi anni , guarda caso negli ultimi momenti della giunta Tosi che ricordiamo era un leghista, i centri commerciali sono germogliati . Strutture di cemento delle quali la città scaligera non aveva alcun bisogno con conseguente aumento del traffico , dell’ inquinamento e del relativo peggioramento delle condizioni di vita. La cementificazione è avvenuta in più punti del territorio cittadino ma soprattutto nella zona già caotica della Fiera, situazione risolta dall’amministrazione scaligera con la costruzione di qualche rotonda e uno svincolo della tangenziale ;  lavori terminati a pochi giorni dalle amministrative dello scorso giugno   Ecceziunale veramente ! E come hanno reagito i veronesi ?  Escludendo un minoritario gruppo di ambientalisti , la città è rimasta taciturna ed anzi, forse, ha gradito quei bei posti pieni di luce, dove si lavora  quasi  tutto l’anno, sino a sera tardi e se poi nei giorni della Fiera percorrere dieci metri in auto è impossibile e dalle auto in colonna esce qualcosa che non è propriamente aria pulita…poco importa !

Purtroppo la cementificazione del Veneto leghista sta dando l’ennesimo colpo di grazia in uno dei posti naturalisticamente più belli della regione.

Nei territori del padovano sono stati programmati i lavori per la costruzione della terza corsia dell’ autostrada Padova-Monselice , del Mega Centro Commerciale  ( Deda Srl ) nel  comune di Due Carrare ( PD ) , il Centro Logistica Agrologic (Aspoiag Servie Srl ) nel comune di Monselice (PD ), terre stupende , tipiche della meravigliosa campagna veneta dove non sussiste alcun bisogno reale per la popolazione residente legato alla cementificazione e dove l’edificazione degli ecomostri , con un consumo di suolo agricolo pari a più di 500.000 metri quadrati, violenterà  l’assetto idrogeologico , grazie all’apporto di attività industriali dei cementifici  inceneritori di Monselice  e la discarica dei rifiuti tossici di Battaglia Terme (PD), in un contesto già allertato dall’ulteriore danno ecologico che apporteranno i lavori della grande viabilità commerciale legati all’ Alta Velocità e alle tratte autostradali della Val d’Astico e della Pedemontana.

Un vero e proprio “ sacco “ alla cultura, alle tradizioni , alla natura e all’equilibrio ambientale di uno dei posti naturalisticamente più belli del Veneto che da rifugio ambientale si trasformerà in un vero e proprio corridoio commerciale  dove lo smog e il cemento saranno il nuovo “ verde “.

E in questo che potrebbe essere l’ennesimo massacro silente, dato che gli organi d’informazione nazionale e regionale sono in ben altre faccende affaccendati.

Domenica 5 novembre, per difendere il territorio, una marcia spontanea di cittadini protesterà per difendere il proprio territorio dal cemento . Si ritroveranno alle 9.30 nei pressi di quella che potrebbe diventare l’ennesima vittima degli ecomostri . Il Castello del Catajo, costruito nei pressi di Battaglia Terme nel sec. XVI  dagli Obizzi , meravigliosa villa principesca ricca di sculture,  dipinti e opere d’arte,  che gli Asburgo, imperatori d’Austria , scelsero come residenza per la villeggiatura , rischia di finire incastrato tra quelle offese all’ arte e alla bellezza, compromettendone anche il suo potenziale turistico che non scaturisce solo dalle meraviglie al suo interno ma dalla natura circostante che lo rende unico.

Si terranno per mano  i cittadini che amano la loro splendida terra e raggiungeranno il Municipio di Due Carrare dove si concluderà la manifestazione.

Tutti potranno e dovrebbero partecipare a questa camminata per la vita. Non c’è alcuna preclusione, anzi si, una ! Non saranno ammessi simboli di partito e di forze politiche perché il Veneto se è oggi terra di conquista è solo grazie a loro .

Proteggiamo e difendiamo la nostra terra, la nostra regione,  il nostro paese !

Uniti si vince !

 28-10-2017 20.10

Il Castello di Catajo

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